Mi piace definire Budapest un binomio: da un lato la decadenza e la fatiscenza tipica delle città esteuropee, dall’altro la magnificenza, la classe e la ricchezza artistica che le fanno guadagnare il soprannome di Parigi dell’Est.
Infatti, proprio come la capitale francese che si sviluppa sulle due sponde della Senna, Budapest è spaccata in due dal fiume Danubio. Sulla sponda occidentale la regale Buda sulle cui colline si ergono maestosi il castello, la chiesa dedicata al re Mattia e l’elegante Bastione dei Pescatori. Sulla sponda orientale invece, oltre al memorabile palazzo del Parlamento ungherese, vi è il cuore della frenetica vita cittadina con i suoi negozi, i locali e la vivace vita notturna.
Buda
Si tratta dell’area residenziale della città in cui si mescolano tranquille palazzine, parchi giochi, ville e alcune delle più famose terme, agli storici edifici dell’Impero ungherese.
Ma Buda è anche natura, dunque passeggiando fra le verdi vie della collina Gellért si può ammirare un magnifico panorama sull’intera città. Più si sale, più gli scorci si fanno ampi, fino ad arrivare al punto più alto di Budapest dove si trova la Cittadella, una fortezza all’interno della quale è possibile visitare i bunker della Seconda Guerra Mondiale.
Sulla collina di fronte alla Gellért, vi è il colle che ospita il palazzo reale il quale, iniziato a costruire già nella seconda metà del 1200, è stato distrutto e ricostruito in epoca barocca e oggi ospita al suo interno un museo che mostra la storia di Budapest dagli inizi fino all’era comunista. Per giungere al castello di Buda si può fare una piacevole passeggiata nei giardini che lo circondano o altrimenti, è possibile salire il colle per mezzo della funicolare antistante al noto Ponte delle Catene.
A pochi passi dal palazzo reale vi è il luogo che, secondo il mio personale parere, trovo sia il più affascinante della città: la Piazza della Santa Trinità. È in questa piazza che si trova la Chiesa Nostra Signora Assunta della Collina del Castello, più comunemente conosciuta come Chiesa di Mattia, dal nome del re Mattia Corvino che la fece ricostruire e nella quale celebrò due suoi matrimoni. Edificata nella seconda metà del 1200, è divenuta poi moschea in mano turca, per passare infine ai gesuiti. Oggi, con le sue guglie che s’innalzano al cielo, si presenta in pieno stile neogotico e, per gli amanti dei colori, merita assolutamente una visita al suo interno: lo stile liberty s’intreccia con le decorazioni in stile orientale, le vetrate, gli affreschi e i particolari della tradizione ungherese si fondono perfettamente regalando un risultato armonioso.
Quasi a far da cornice alla chiesa di Mattia, si erge il famoso Bastione dei Pescatori, il cui nome è dovuto all’antica corporazione di pescatori che, in epoca Medioevale, avevano il compito di difendere le mura. Le sette torri che lo costituiscono, invece, rappresentano le sette tribù magiare che occuparono il territorio che avrebbe poi costituito il regno d’Ungheria. Si tratta di una vera a propria terrazza che, affacciata sul Danubio regala una magnifica vista sull’elegante palazzo del Parlamento e sull’intera Pest. Il Bastione è un amalgamarsi di torri, guglie, archi e scalinate, il mattone bianco di cui è costituito assume sorprendenti tonalità rosee al tramonto e sono proprio questi elementi a renderlo raffinato e in perfetta armonia con l’atmosfera regale e romantica della città.
Pest
Pest è l’anima di Budapest, la porzione di città sempre in movimento che non si quieta mai. Perdersi fra le sue vie è d’obbligo: osservare gli edifici in stile Liberty, entrare in una delle antiche pasticcerie ottocentesche della città e deliziare il palato con un buon caffè e una fetta di torta, fare un giro sulla ruota panoramica, osservare il fremito della città dalla cupola della Chiesa di Santo Stefano.
Pest è anche quella zona in cui bisogna guardarsi attorno perché in un batter d’occhio si passerà da un elegante palazzo dell’Ottocento ben conservato a un edificio fatiscente, ritrovandosi accanto a una cabina telefonica fucsia e un’insegna anni ’80. E perché non fermarsi poi, a leggere un volantino che pubblicizza un locale a luci rosse, osservare le persone del luogo, le loro macchine e ciò che c’è al loro interno.
Girare poi, fra le vie del ghetto, grigio e cupo, trascina il viaggiatore nella storia del Novecento, ma anche nella vita più folle della città. Il ghetto di Budapest è uno dei più grandi d’Europa e la Grande Sinagoga merita una visita. Ma il ghetto è anche il luogo dove pullula la vita notturna della città, piena di locali che offrono divertimento fino a tarda notte e fra i quali si annovera la presenza dei noti ruin pub, sorti dall’occupazione di edifici fatiscenti e luoghi abbandonati e predominati da un apparente caos di luci, musica e colori.
Ma a Pest si trova anche il glorioso palazzo del Parlamento, simbolo d’Ungheria non solo per la sua funzione politica ma anche per il fasto della sua architettura. Costruito secondo i canoni neogotici, l’edificio presenta guglie, archi e una cupola simile alla cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore. Non è da meno il suo interno, dove vi sono sale grandiose adornate da affreschi, statue e vetrate e la sbalorditiva scala d’oro.
Parchi
Il più romantico dei parchi è forse il Városliget, situato a Pest ma vagamente distaccato dalle principali attrazioni turistiche, è comunque possibile raggiungerlo tramite la metropolitana che vi lascerà nel Piazzale degli Eroi, una piazza ricca di politica e storia. Superato il monumento si accede al parco nel quale, oltre alle rinomate terme Széchenyi, vi è il castello di Vajdahunyad che, ispirandosi ad un castello omonimo in Transilvania, amalgama vari stili architettonici rappresentando così, tutte le epoche storiche d’Ungheria.
L’Isola Margherita è invece un vero e proprio isolotto nel bel mezzo del Danubio. Suggestiva da frequentare nei mesi freddi, utile per ripararsi dal sole nei mesi caldi, è un’isola piena di verde e giardini ben curati.
Poco più a nord dell’Isola Margherita, vi è l’Isola di Obuda, nota in quanto sede dello Sziget Festival, l’evento musicale che ogni estate attira migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo.
Informazioni utili
Mi sono recata per un weekend a Budapest per ben due volte, nel 2017 a novembre e quest’anno ad agosto. Ritengo sia una città da vedere in entrambi i periodi dell’anno in quanto muta totalmente nell’aspetto, ma dovendo scegliere, di certo il periodo autunnale e quello invernale adornano la città di un’atmosfera migliore. Inoltre, con il freddo è di gran lunga più piacevole assaporare le tipiche zuppe ungheresi come il gulasch, ma anche un lángos sarà di più facile digestione.
Per quanto riguarda il dove dormire, consiglio di cercare una soluzione a Pest: nella zona del Ghetto, se si gradisce essere parte attiva della vita notturna; altrimenti dalle parti di Váci Utca, se si è più avvezzi allo shopping (ma attenzione ai ristoranti per turisti!).
Articolo e foto di Sara Peracchia
Profilo instagram: https://instagram.com/saraperacchia?igshid=122etkfrlcfw1
Comments