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Explorher

Leggi l'intervista di Explorher sul Magazine GRLS!

Aggiornamento: 16 apr 2020

Prendete tre ragazzi con anni di esperienza nel settore travel, la volontà di offrire un prodotto diverso rispetto a quelli del turismo tradizionale e la consapevolezza che molte donne e ragazze ancora oggi si sentono “frenate” di fronte a certe mete non considerate adatte a viaggi femminili in solitaria: Explorher nasce così, dal desiderio di offrire anche a chi non riesce a mettersi d’accordo con le amiche sulle ferie da prendere la possibilità di vivere una settimana o un semplice weekend all’insegna dell’avventura. 


Ma chi è la vera ExplorerGirl? E come cresce e si sviluppa un nuovo progetto in un mercato difficile e in costante evoluzione come quello del travel? Come sono cambiate le abitudini di viaggio delle nuove generazioni? Abbiamo deciso di intervistare Silvia Chiosi e Martina Regazzoni, founder di Explorher insieme a Lorenzo Conforti, per farci raccontare la loro esperienza e farci sognare il prossimo viaggio insieme.


Avete una grande esperienza nel settore: come vi è venuta l’idea di lanciare un progetto come ExplorHer?  L’idea di Explorher è nata per dare seguito ad una nostra esigenza: se da un lato volevamo vedere il mondo dall’altro è capitato che ci trovassimo frenate da alcune mete non propriamente adatte a adatte a viaggi femminili in solitaria. Quando ci siamo rese conto di questa cosa abbiamo notato che sul mercato non esisteva ancora niente di simile e abbiamo deciso di lanciare il progetto. Dietro, oltre a Martina e Sivia che partono insieme ai gruppi di ragazze, c’è anche un ragazzo, Lorenzo, che ci supporta in tutto e per tutto con la sua Agenzia Viaggi, fondamentale soprattutto di questi tempi. Explorher nasce come progetto per ‘sole’ donne, ma non per donne sole, attenzione! Quasi tutti credono che si parta per un viaggio di gruppo per disperazione o dopo la fine di un amore, ma in realtà è quasi sempre una scelta presa consapevolmente tra altre possibili, non l’unica rimasta. Ecco, noi crediamo che queste donne, comunque appagate dalle loro vite  e magari desiderose di prendersi un momento di pausa dal quotidiano, se messe insieme siano una vera forza della natura!


Ci sono tanti pregiudizi attorno alle donne che viaggiano da sole o a quelle che decidono, senza amiche o fidanzati al seguito, di partire per un viaggio organizzato. Ma qual è l’identikit della vostra ExplorerGirl?  La nostra ExplorerGirl perfetta non ha un età, una religione, uno stato civile o un colore di pelle. L’ExplorerGirl perfetta è semplicemente una ragazza spinta dal desiderio di libertà. Quella che  partirebbe domani per fare un trekking sull’Himalaya o che non ci penserebbe due volte per lanciarsi da un aereo con il paracadute. Quella che aspetta i saldi per cercare qualche volo ad un buon prezzo. Quella che segue la corrente e va dove la porta il cuore. Quella che ha voglia di conoscere nuove persone, che si adatta a tutte le situazioni, ma che allo stesso tempo tende a confrontarsi in modo schietto e sincero ed è rispettosa di tutto ciò che la circonda. Quella che se dovesse averne bisogno sa come montare una tenda o cambiare la ruota bucata dell’auto.Quella che è autonoma, indipendente e che sceglie di intraprendere un viaggio per mettersi alla prova e migliorare se stessa. 


ExplorHer ha una visual identity molto forte, quanto è importante per un brand emergente farsi riconoscere? Quali sono i suggerimenti della vostra marketing manager (e travel blogger, la trovate su instagram come @vagaway) Martina? L’arma vincente di questo progetto è sicuramente quella di essere entrate in una nicchia che al momento non è ancora satura. Dopo aver analizzato i nostri competitor abbiamo scelto un nome, un logo e dei colori che riteniamo ci rappresentino, fondamentali per farci riconoscere in un settore in cui siamo partite da zero. Abbiamo poi deciso di adottare un metodo molto semplice: non fare niente che noi per prime non non faremmo. Questo significa che ci occupiamo direttamente noi della nostra comunicazione, non utilizziamo bot preimpostati, non ci appoggiamo ad un’Agenzia marketing che ci da una strategia da seguire e non siamo mai insistenti nel cercare di riempire i nostri viaggi a tutti i costi. Semplicemente facciamo quello che ci piace e che di conseguenza crediamo possa piacere al nostro target di riferimento, senza contare che rendiamo sempre partecipi le ragazze di tutto, affidandoci anche a loro per dei consigli.  Lo stesso vale per i viaggi che pubblicizziamo: se io o Silvia non siamo attratte da una meta, anche se magari conveniente dal punto di vista economico, evitiamo di proporla alle ragazze perché siamo convinte che un viaggio che noi per prime non faremmo, non possa piacere neanche alle nostre followers. Alla fine di tutto quindi il suggerimento principale è continuare ad essere noi stesse e comunicarlo sotto ogni forma possibile. 


Che cosa direste a chi vuole lanciare un nuovo progetto nel settore travel? Tre consigli pratici per non fare errori. Il mondo del travel non è un settore facile, anche se magari da fuori non sembra! Il nostro primo consiglio è quello di creare qualcosa di nuovo, innovativo e creativo, che incuriosisca le persone. Un altro consiglio che possiamo dare è quello di avere un team valido, unito e con lo spirito giusto. Noi in questo siamo molto fortunati: siamo tutti e tre molto motivati e testardi e anche se in certi casi gli scontri sono inevitabili, l’importante è che diventino costruttivi! Un ultimo consiglio, che forse è il più importante, è quello di lavorare con passione e crederci davvero, anche se all’inizio non arrivano i risultati!


Avete due progetti in attivo (oltre ad ExplorHer lo spin-off ExplorKid, dedicato alle donne con figli), come vi vedete tra cinque anni? Si, abbiamo due progetti in attivo, entrambi al femminile! Explorkid ancora deve essere perfezionato, ma si spera entro l’anno di fare un primo viaggio con mamme e bambini al seguito. Explorher, invece, già consolidato, ma ancora in via di sviluppo. Abbiamo sempre tantissime idee nuove e se si dovessero mettere tutte in pratica forse non basterebbero cinque anni! Ci immaginiamo il futuro con tanti gruppi in giro per il mondo, con programmi di viaggio diversi e mete alternative.


E, guardandovi indietro, un errore che avete fatto all’inizio di ExplorHer e che sarebbe stato evitabile se aveste avuto le conoscenze di oggi? Abbiamo dato inizio a questo progetto partendo solo dall’idea! Non sapevamo bene da dove iniziare e non ci immaginavamo dove ci avrebbe portati… insomma, è stato un crescendo di idee messe in pratica! Passo dopo passo abbiamo iniziato a dare a queste idee una forma: viaggi, weekend, il sito, le pagine social, anche se ovviamente all’inizio era difficile avere le iscrizioni per far partire un gruppo perché non ci conosceva ancora nessuno. Non crediamo di aver fatto grandi errori perché siamo sempre riusciti a muoverci con cautela, ma se proprio dobbiamo ricercarne uno iniziale, forse è dovuto al fatto di aver fatto uscire i primissimi viaggi con mete che non piacevano in primis a noi, soltanto per mantenere dei prezzi molto bassi. Ad oggi riusciamo a proporre viaggi molto belli con prezzi contenuti, alla portata di tutte e che per fortuna sono sempre sold out!


Collaboratori in loco: come trovare quelli giusti? Cercare collaboratori giusti non è sempre facile! Noi usiamo figure di riferimento in loco sopratutto per i trasporti. Dopo aver studiato il programma facciamo delle ricerche approfondite, contattiamo agenzie locali e gli addetti alle maestranze. Il collaboratore o come diciamo noi il “corrispondente” in loco è una figura molto importante per la buona riuscita del viaggio, anche se le prime volte che si visita un Paese è un po’ come “comprare a scatola chiusa”, ma col tempo si instaura un rapporto di fiducia che fa sì che si crei una rete di collaboratori sparsi in giro per il mondo.


ExplorHer è supportato da Monna Lisa Viaggi: in un progetto come il vostro è importante avere l’appoggio economico di un’agenzia tradizionale o è solo una questione di logistica? Monna Lisa viaggi opera nel settore da circa 30 anni! Questo ci permette, oltre a garantire una grande esperienza, di avere ottime conoscenze nel settore turistico e quindi di garantire tutela e sevizi importanti alle nostre ragazze! Lorenzo, proprietario della nostra agenzia è il “boy” del team e ha un ruolo importante nello scegliere accuratamente le soluzioni migliori per la riuscita del viaggio. Inoltre l’appoggio di un’agenzia di viaggi ci da la sicurezza di un fondo di garanzia e di un’assicurazione annullamento e sanitaria, in pratica di un tipo di assistenza che internet da solo non può dare.


Come sta cambiando il mercato del travel? Sembra che le nuove tendenze, che parlano soprattutto ai Millennials e alla GenZ, vadano soprattutto verso il turismo responsabile ed ecosostenibile: come offrire questo tipo di esperienza ai propri clienti? Esatto, le nuove tendenze spingono verso un turismo sostenibile, e diremmo anche giustamente, visto il momento storico in cui viviamo! Con Explorher cerchiamo di proporre un turismo responsabile e, quando si può, anche ecosostenibile! Nei nostri viaggi cerchiamo il più possibile di stare a contatto con le culture locali, spiegando alle nostre ragazze le loro usanze e abitudini e l’ambiente circostante. Come team rispettiamo molto il nostro pianeta e cerchiamo di trasmettere questo amore a chi parte con noi!


Rispetto alla generazione dei Baby Boomers, ma anche guardando alla GenX, i Millennials hanno meno possibilità economiche – ma più desiderio di viaggiare. Come creare delle proposte accessibili, e allo stesso tempo indimenticabili? Questo è uno dei nostri obbiettivi-chiave: proporre viaggi di gruppo al femminile, sì, ma con budget alla portata di tutti! Fino ad ora tutti i nostri viaggi hanno avuto prezzi più economici paragonati  a quelli che vengono proposti sul mercato. Certo non è facile, ma neanche impossibile! Studiamo prima di tutto gli itinerari dei nostri viaggi e successivamente programmiamo il periodo in base al costo dei voli e degli hotel, che non sono mai ostelli o stanze con bagno in comune perché alle fine di tutto restiamo pur sempre donne con le nostre mille manie. C’è da dire infatti che siamo più interessate al fatto che le ragazze rimangano entusiate dell’esperienza fatta con Explorher che non al nostro guadagno economico.

E non tutti probabilmente ragionano allo stesso modo!


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