"Non possiamo evitare di lasciare impronte, ma possiamo scegliere come farlo”
Abbiamo deciso di intervistare Teresa Agovino, per parlare insieme a lei di turismo sostenibile!
Teresa è un ingegnere ambientale ed una consulente di turismo sostenibile. Lavora in giro per il mondo supportando realtà turistiche, aziende e ONG nel percorso di sostenibilità. Teresa crede profondamente nel potere della sensibilizzazione e ha una sola missione: ispirare gli altri al cambiamento!
Ciao Teresa, spesso sentiamo parlare di turismo sostenibile, ma poche persone, in realtà, sanno veramente di cosa si tratta!
In breve, per te cosa rappresenta questa parola: “turismo sostenibile”?
Spesso mi viene fatta questa domanda: è la più frequente, perché fondamentalmente non tutti conoscono il termine.. magari tante persone lo praticano già però non sanno effettivamente che si tratti di turismo sostenibile! Io evito sempre di utilizzare delle definizioni altolocate o definizioni da manuale, dico sempre che il turismo sostenibile non è altro che un turismo in punta di piedi!
Dobbiamo ricordarci che in un qualsiasi luogo in cui ci troviamo siamo sempre ospiti, siamo a casa di qualcun altro..e per questo dobbiamo provare a ridurre la nostra impronta ambientale ma anche appunto sociale! Non solo dobbiamo evitare di impattare in maniera eccessiva le tradizioni e le culture, ma anche le risorse ambientali!
Dobbiamo anche evitare di lasciar traccia al nostro passaggio quindi incidere negativamente su quelle che possono essere le tradizioni e le culture di una popolazione!
Quindi quando parliamo di turismo sostenibile l'impatto a cui facciamo riferimento è sempre un impatto duplice ovvero un impatto ambientale ed un impatto sociale e dobbiamo considerare anche un terzo pilastro che è quello dell'impatto economico!
Il turismo sostenibile è un turismo che genera degli introiti per la popolazione e divide in maniera equa questi introiti.
Questo tipo di turismo ci permette di creare beneficio per la popolazione ma anche di goderci a pieno il nostro viaggio!
Quali sono le tue “missioni” durante i tuoi viaggi? Ci racconti un aneddoto che ti è rimasto nel cuore?
Avete colto la parola giusta: “missioni” in effetti si tratta di vere e proprie missioni, nel senso, che io sono sempre partita spinta dal desiderio di conoscere e approfondire culture differenti e territori differenti.. poi mi sono resa conto sempre di più che in realtà questo desiderio non è altro che la mia missione!
Sento di avere una vera e propria vocazione e di voler utilizzare le mie conoscenze a supporto delle comunità locali. Questo fondamentalmente è il mio obiettivo!
Penso di averlo capito nel momento in cui ero in Tanzania,, e stavo lavorando ad un progetto di potabilizzazione con la popolazione di un piccolo villaggio! Ricordo che per raggiungerlo fu molto difficile, era un luogo veramente dimenticato da tutti con un terreno secco e un livello di siccità veramente all'ennesima potenza: eppure eravamo nel periodo delle piogge!
In quel momento, quando sono entrata all'interno del villaggio, ho conosciuto il capo, il quale mi strinse le mani e mi imploró di fare arrivare acqua..spiegando che erano mesi che la situazione era disperata!
Quindi io in quel momento ho capito effettivamente che avevo una grande responsabilità!
Anche per questo forse ho sempre preferito lavorare con associazioni o ONG, perché così ho modo di lavorare sul campo!
Riassumendo la mia missione è quella di usare le mie competenze per supportare le popolazioni del mondo e creare veramente un impatto positivo sia sull'ambiente e sulle comunità locali e credo di aver scoperto questo con tutte le esperienze che ho fatto, sia lavorative che personali!
Tu viaggi molto per lavoro, incontrando popolazioni e culture molto diverse tra di loro cercando di sensibilizzarle ed aiutarle a rendere migliore il loro stile di vita e non solo!
Da cosa nasce e quando è nata la passione per il tuo lavoro?
Si! Viaggio molto per lavoro!
Sono stata in Africa, in Tanzania, in Thailandia, nel Laos e poi sono stata in Sud America tra Perù ed Ecuador, in Centro America, in Jamaica e ovviamente in Europa!
Quindi ho girato un pochino e tutti i progetti di cui mi sono occupata sono progetti di ingegneria ambientale di turismo sostenibile!
Vi racconto qualcosa..In Tanzania mi sono occupata di un progetto di potabilizzazione delle acque con un ONG locale, all’interno di villaggi remoti..In Thailandia mi sono occupata del welfare di animali, prevalentemente di elefanti, all’interno di un santuario che appunto era stato mutato da zoo a santuario!
Quindi mi sono occupata di tutta la parte di sensibilizzazione della popolazione. In Laos mi sono occupata, con un tour operator locale che lavora nella zona in maniera responsabile, di educazione ambientale all'interno delle scuole montane del Laos.
In Perù ho supportato un tour operator che lavora con diverse ONG locale quindi ho collaborato a Lima con un ONG che lavora nella periferia con bambini e ragazzi in difficoltà, precisamente ci siamo occupati di gestione dei rifiuti prevalentemente compostabili.
Poi sono scesa al confine con la Bolivia sul lago di Titicaca e lì mi sono occupata di potabilizzazione delle acque però nell'ambito di un progetto di turismo sostenibile quindi l'efficacia del servizio idrico e energetico delle strutture che poi venivano messe a disposizione dei turisti!
Vicino Cusco ho definito un itinerario turistico nella zona accanto alle montagne dei sette colori, una zona in realtà presa d’assalto dal turismo di massa, ed è stato molto interessante perché siamo riusciti a lavorare con la comunità locale con processi partecipati e molto molto belli!
In Ecuador, nella foresta amazzonica, ero con associazioni che lavoravano con la fauna locale, soprattutto con animali che provengono dal commercio illegale. Poi, in Jamaica, ho fatto delle verifiche di sostenibilità in alcuni hotel turistici nella zona nord-ovest e infine tra America e Europa ancora audit di sostenibilità in diverse strutture turistiche!
Appunto la vita delle comunità locali e il creare un vero impatto positivo sull'ambiente: è questo quello che mi muove a girare un po' in tutto il mondo!
Oltre la mia grande curiosità il mio grande desiderio appunto di conoscere e allo stesso tempo di sensibilizzare!
Ho notato veramente tantissime culture molto più vicine all'aspetto ambientale rispetto a noi!
Chiaramente perché risentono di una serie di retaggi storico culturali che permettono loro di essere più vicini alla terra!
Il ricordo dei miei viaggi è veramente molto bello.. adoro vedere come la sostenibilità sia intesa in modo diverso. In ogni caso credo che ci sia un elemento di base, cioè il rispetto!
Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
In realtà per me il mio non è un lavoro, nel senso che lo sento profondamente.. per me è una missione! Non mi pesa il mio lavoro! Questa è la prima cosa che mi piace! Io sono un tutt'uno con il mio lavoro..a volte non c'è un un limite tra questo e la mia persona! Non so se può essere positivo..delle volte può risultare negativo per gli altri..però io sento di vivermelo e di agire in questa direzione e questa è un altra cosa che mi piace!
L'altro elemento che mi soddisfa è poter entrare in contatto con culture differenti confrontarmi in continuazione a scoprire dei posti veramente eccezionali, in questo modo la mia mente a 1000 punti di vista e ho modo di aprire il mio cuore e allenare la mia capacità comunicativa! Anche il fatto di poter utilizzare il linguaggio verbale e il linguaggio non verbare ad esempio!
Inoltre io amo lavorare in contesti non formali.. io lavoro a terra con le comunità locali, spesso mi ritrovo seduta ad ascoltare sconosciuti e questo è un aspetto che io adoro!
Un altro aspetto è vedere concretamente che un lavoro generi un impatto, come la realizzazione di un pozzo o un sistema di potabilizzazione delle acque, e poi fare del bene alle persone: questo è un elemento che conta molto per me! Ecco.. sostanzialmente io amo un po’ tutto del mio lavoro e spesso non mi basta il tempo che gli dedico!
Possiamo definirti una viaggiatrice: qual è stato il tuo primo viaggio sostenibile?
Si, in effetti, il mio zaino è sempre pronto!
In realtà non penso che ci sia esattamente un primo viaggio sostenibile perché il discorso è semplice: ognuno di noi può viaggiare in maniera sostenibile e ovunque attuare delle misure e dei comportamenti sostenibili!
anche in luoghi che realtà di sostenibile hanno poco! Ricordo di essere stata a New York per delle ispezioni in un hotel e anche lì ho cercato una serie di esperienze di sostenibilità a contatto con la popolazione come ad esempio nel bronx.. si può fare queste cose in quartieri meno turistici e più vicine alla popolazione!
Quindi direi che in realtà un po' tutti i miei viaggi sono stato sostenibili proprio nel senso di conoscere a fondo il posto è la popolazione!
Mi ha aiutato tanto anche il fatto che in realtà ho trascorso in diversi luoghi periodi abbastanza lunghi quindi mi sono immersa effettivamente nella cultura!
Sicuramente devo dire che la mia famiglia non ha mai viaggiato..quindi io non sono mai stata abituata a viaggiare, da sola ho avuto un richiamo molto forte nei confronti del mondo!
Sostenibilità spesso viene associata a prezzi elevati, sopratutto in viaggio, credi che sia vera questa affermazione?
Si, effettivamente c'è questo binomio sostenibilità e prezzi molto alti!
Però nello specifico, soprattutto in viaggio non penso che sia così forte..in modo particolare se si viaggia nei paesi a sud del mondo!
Chiariamo che sostenibilità significa mangiare locale significa appunto alloggiare presso strutture gestite dalla popolazione, significa fondamentalmente andare a ricercare delle esperienze meno turistiche andare ad immergersi nella cultura locale o acquistare dei prodotti di artigiani!
Bisogna saper cercare e soprattutto bisogna anche riuscire a comprendere che cosa sia effettivamente la sostenibilità!
Per sostenibilità non intendiamo necessariamente comprare organico o certificato perché in realtà nei paesi in via di sviluppo o comunque nei paesi a sud del mondo diciamo è la norma comprare o mangiare degli alimenti locali e quindi rientrano direttamente nell’organico!
Bisogna anche pensare che se un esperienza ci costa poco ma poi genera un impatto negativo sulla popolazione in realtà il costo finale per il nostro pianeta è molto caro!
Tra i paesi dove sei stata, qual è il luogo dove l’emergenza rifiuti o inquinamento è più alta?
L’emergenza rifiuti l'ho ritrovata un po' ovunque ma soprattutto nei paesi del sud-est asiatico!
In Thailandia e Laos è molto molto forte.. consideriamo poi che la Cina e i paesi del sud-est asiatico sono o quelli che fino ha pochi anni fa acquistavano tutti i nostri rifiuti (soprattutto i rifiuti plastici) e li portavano all'interno del paese senza avere degli impianti di digestione e smaltimento dei rifiuti, quindi, questo ci fa capire perché effettivamente loro adesso hanno queste condizioni così pessime!Tutti questi rifiuti plastici importati spesso venivano bruciati o finivano all'interno di fiumi e corsi d'acqua!
È chiaro che poi queste popolazioni ne fanno un utilizzo anche molto spinto all'interno del paese ma questo perché ancora non ci sono delle regole o un educazione improntata su questo!
Ma questa emergenza è diffusa in tantissimi altri paesi come ad esempio la Jamaica!
Un viaggio che ti ha segnato particolarmente?
Allora un viaggio che mi ha segnato particolarmente non c’è!
Mi hanno segnato veramente tutti per motivi molto differenti!
Sicuramente quello che mi ha fatto scoprire la mia missione è stato il viaggio in Tanzania!
La Thailandia invece mi ha fatto conoscere effettivamente l’impatto legato all'interazione tra turisti e popolazioni e animali ma mi ha fatto anche capire come effettivamente si possa agire per ridurre l’impatto e mi ha insegnato il profondo rispetto per le persone, il sud america mi ha fatto ricredere sulla pericolosità che ovviamente spesso viene associato a quei luoghi ma ho capito che ci sono molte più persone pronte ad aiutarti che l’opposto!
Inoltre, mi hanno insegnato l'affetto e il calore latino!
Dell’Ecuador mi porto l’ immensità della foresta Amazzonica e la bellezza, anche l'interazione e la difficile coesistenza tra interessi politici ed interessi economici!
Da tutti i viaggi mi porto qualcosa di speciale!
Cosa possiamo fare, tutte noi, per essere delle viaggiatrici sostenibili?
Cosa possiamo fare per essere viaggiatrici sostenibili?? Provo a darti cinque consigli!Innanzitutto è importante informarci sempre nel momento in cui viaggiamo e provare a scegliere e ad operare una serie di opzioni che siano rispettose nei confronti della popolazione e quindi delle esperienze del territorio fuori dai circuiti turistici come degli alloggi che effettivamente siano gestiti dalla popolazione locale che ovviamente ci permettono di entrare in contatto con loro.
Il secondo consiglio è quello di cercare di ridurre quanto più possibile il peso dei vostri bagagli!
Perché tutto ciò che utilizziamo in questi paesi e soprattutto se andiamo nei paesi del sud del mondo dobbiamo considerare che gli impianti di gestione dei rifiuti non sono presenti!
Il terzo è portarsi una borraccia per impattare meno possibile, evitate cannucce e buste di plastica!
Il quarto è imparare sempre delle frasi relative al territorio per rispetto e carineria nei confronti del popolo!
Ma sopratutto è importante informarsi e rivolgersi ad esperti se necessario!
Grazie Teresa!
Sensibilizzare in ambito turistico è importante! E questo è quello che vogliamo per i nostri viaggi e per il nostro bellissimo pianeta!
Per maggiori informazioni: https://teresagovino.com/
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